29 gennaio 2016

{ShabbyPassion Fav Shoppe}: Julia Smith Ceramics - Interview


Ben Arrivate, 
voglio iniziare la settimana presentandovi un'artista che adoro. 
Oggi condividerò con voi le mie chiacchiere con Julia, di JuliaSmithCeramics  

Hi, welcome again, 
I would like to start this week, introducing to you an artist I LOVE.
today I'll share with you a little talk with Julia, of JuliaSmithCeramics  




Succede così: nelle settimane scorse decido di fare un giretto nel grande mondo di Etsy, non ricordo se cercassi proprio delle ceramiche o se stessi cercando altro, fatto sta' che incappo nel negozio di Julia, ceramista scozzese di Inverness e resto rapita dalle sue ceramiche, così decido all'istante di acquistare alcune delle sue tazze. 
Io che adoro la ceramica, io che adoro QUESTA ceramica, quest'arte: grezza, ma di una finezza straordinaria, non posso resistere, mi vedo già con una delle sue tazze in mano a bere un tè fumante....

This is how the went: a few weeks ago, I decided to have a look for nice shops on Etsy, I do not remember whether I was looking for ceramics  precisely, or something else, the fact is that I run into Julia's shop, Scottish potter from Inverness and I remained positively dumbfounded before her ceramics. I immediately placed my order.
I could not resist it, because I love pottery, I love THIS pottery, this art which looks so simple but is so extraordianarily refined. I could already see myself holding one of Julia's cups with a hot tea...

Un paio di settimane più tardi ricevo il mio pacchetto, lo ricevo in ufficio e non c'è modo migliore di iniziare la giornata. Le tazze di Julia sono uno spettacolo, sono addirittura più belle di come le ricordassi sul sito ed è amore. Le mando un mail ringraziandola, dicendole che ero in estasi, lei risponde carinamente, ringraziandomi a sua volta e così le chiedo se le posso inviare qualche domanda per un post da pubblicare sul mio blogghino e lei accetta entusiasta. 

A couple of weeks later I received my order in a beautifully decored parcel directly at my office...my day could not start in a better way. Julia's cups were amazingly beautiful, even better than how I remembered them. It's love.
I send her a mail saying thank you, she answers in a sweet way thanking me in return and I ask her if she would like to be featured in my little blog, she says YES, I'm delighted! 

 -1-

Ecco, di seguito le mie domande a Julia, che ringrazio tanto. 
Here below my interview to Julia, who I want to thank  fondly

Me: When did it all start? Is this for pottery a passion you’ve always had or is it something you’ve developed later in your life?
Julia: I discovered ceramics whilst I was studying Product Design at art school when I was 18 years old. I discovered through doing the design course that it wasn’t suited to me and I was more drawn to materials and making. I had never made anything in clay before then but when I visited the ceramic department I knew it was where I wanted to be. 
Io: Quand'è iniziato tutto? Questa passione per la ceramica è qualcosa che nasce fin da bambina o che hai sviluppato più tardi nella tua vita?
Julia: Ho scoperto la ceramica mentre studiavo Product Design all'Istituto d'Arte, all'età di 18 anni. E' stato durante il corso di design che ho capito che non faceva per me e che mi sentivo più portata verso i materiali e la manualità. Non avevo mai costruito nulla in creta, ma appena ho messo piede nel laboratorio di ceramica, ho capito subito che era li che volevo stare. 

Me: How did you discover this particular type of ceramic? 
Julia:  I used to teach pottery classes so I learned to throw on the pottery wheel to enable me to teach others.  Pretty quickly I got the bug for it and wanted to do it more and more. 
Io: Come sei arrivata a questo particolare tipo di ceramica?
Julia: Tenevo corsi di ceramica e quindi ho dovuto imparare a usare il tornio per poter insegnare agli altri, presto mi ci sono appassionata e non sono più riuscita a smettere.

Me: Is it correct to call it Raku, or is it a different one?
Julia: No I make functional pottery which is fired in an electric kiln. I love Raku but you can’t make pots food-safe firing in that way as the temperature does not get high enough to make the pottery non-porous. The process of raku-firing is pulling the pots out of a kiln when they are red hot with tongs and smothering them with sawdust in a container.  It can create wonderful flashes of colour in the glazes and smoky black marks on the raw clay but the results are unpredictable which can make it exciting!
Io: E' corretto chiamare questo tipo di lavorazione Raku? O è una lavorazione diversa?
Julia: Io produco ceramiche per usi domestici, cotte in fornaci elettriche. Amo la ceramica Raku, ma non si possono produrre tazze/contenitori per uso alimentare in Raku perché la cottura non raggiunge alte temperature e questo non rende la ceramica non porosa. Il processo di cottura della ceramica Raku, prevede che gli oggetti siano tolti dalla fornace quando sono incandescenti per mezzo di alcune pinze e vengano ricoperti con segatura in un recipiente. Questo processo può creare fantastiche venature di colori in fase di finitura, ma i risultati sono imprevedibili, il che può essere certo molto eccitante!

Me: How do you decide the subjects (decorations) for your pottery?
Julia: My illustrations are simple, mostly of animals, birds, trees and bikes. I like small details and colour and the illustrated prints are a great way for me to add that against my natural muted glazes.
Io: Come decidi i soggetti (elementi decorativi) per le tue ceramiche?
Julia: Le mie illustrazioni sono semplici, riguardano soprattutto gli animali, gli uccelli, gli alberi e le biciclette. Mi piacciono i piccoli dettagli e il poco colore e i disegni di questo genere ben si accompagnano ai colori naturali delle mie ceramiche.





Me: What’s your favourite piece?
Julia: At the moment my favourite is my windy tree mugs and jugs.
Io: Qual è il tuo pezzo preferito?
Julia: In q1uesto momento è windy tree mugs and jugs. (le tazze con l'albero mosso dal vento)





Me: What’s the piece you haven’t  dared producing yet?
Julia: A tea pot.  There are so many considerations I find it a bit overwhelming. A perfect tea pot has to pour well (no dribbles), the handle has to be strong enough to support the weight when it’s full and be in proportion and the lid has to stay on when the tea pot tilts.  One day I will be brave and make a tea pot.
Io: Qual é il pezzo che non hai ancora osato produrre?
Julia: Una teiera. Ci sono talmente tante cose da tener presenti per farla che, finora, l'ho trovato sopra le mie possibilità. Una teiera perfetta deve poter versare bene (non gocciolare); il manico dev'essere abbastanza forte per sostenerne il peso quando è piena ed essere al contempo proporzionato e il coperchietto deve star su quando si versa il té.Un giorno prenderò coraggio e farò una teiera!

Me: What courses/art school did you attend or would you recommend?
Julia: I attended Glasgow School of Art for my training but unfortunately the course no longer runs.  Tragically most art schools in the UK have closed their ceramics departments down.  There is a great interest in pottery learning here though and some potters offer short courses or apprenticeships.  I am still learning and sometimes attend masterclasses, this year I will be visiting Eric Landon at Tortus Copenhagen in Denmark to learn how to throw very tall pieces.
Io: Quali corsi/scuole hai frequentato e ti sentiresti di suggerire?
Julia: Per imparare ho frequentato La Glasgow School of Art, ora il corso di ceramica non esiste purtroppo più. sfortunatamente la maggior parte delle scuole d'arte nel Regno Unito hanno soppresso i corsi di ceramica. Tuttavia l'interesse per la ceramica qui è molto alto e alcuni ceramisti offrono corsi di breve durata e stages. io sto ancora imparando e talvolta partecipo a corsi di perfezionamento, quest'anno ad esempio sarò all' Eric Landon at Tortus Copenhagen in Danimarca, dove imparerò a lavorare al tornio pezzi molto alti.

Me: When did you decide to open your shop and how’s it going? 
Julia: I opened my Etsy shop in 2008 and it’s being going really well.  Something I never anticipated was the number of international sales I would make. I love that I can work away in my little studio in a small village in the Highlands of Scotland and have connections with people on the other side of the world.  I also sell my work at shows around the UK and make more sculptural pots for exhibitions. 
Io: Quando hai deciso di aprire il tuo negozio online e come sta andando?
Julia: Ho aperto il mio Shop su Etsy nel 2008 e da allora va molto bene. Una cosa che non avrei mai saputo prevedere è la quantità di vendite internazionali che avrei fatto. Mi piace il fatto di poter lavorare dal mio piccolo laboratorio, in un paesino delle Highlands Scozzesi ed essere in contatto con persone dall'altra parte del mondo. Vendo i miei prodotti anche in fieri in giro per il Regno Unito e per le fiere produco più ceramiche-scultura.



Me: What shows are you attending or will you attend in the future?
Julia: I will be at Potfest Scotland in June, Tent London in September and in a group exhibition at the Artichoke Gallery in April.  I am applying for other shows at the moment so should know soon what the rest of the year holds.
Io: A quali fiere partecipi ora o parteciperai in futuro?
Julia: sarò al Potfest Scotland  in Giugno, al Tent London in Settembre e sarò parte di collettiva di artisti presso l' Artichoke Gallery in Aprile. Sono in attesa di ricevere risposta da altri eventi, così saprò presto come si articolerà il resto dell'anno. 

Me: What future do you hope for Julia Smith Ceramics?
Julia: In February I will have a new studio building which will give me the opportunity to expand a little. The new space will be for hand-building larger sculptural pots, experimenting with printing on clay and there will be a pristine corner for working with porcelain. My long term hopes are that lovely people keep wanting to buy my pottery so I can keep making and making.
Io: Quale futuro ti auguri per Julia Smith Ceramics?
Julia: In Febbraio inizieranno i lavori per la costruzione del mio nuovo studio e questo mi permetterà di allargarmi un pochino. Qui ci sarà lo spazio per oggetti più grandi, potrò cimentarmi nella decorazione sull'argilla e ci sarà un posto "immacolato" per lavorare la porcellana. Sul lungo periodo, spero che le persone continuino a voler acquistare le mie ceramiche così io potrò continuare a farne ancora e ancora!

Termina qui la mia intervista a Julia, andatela a trovare ne suo shop, se amate la ceramica, resterete colpite dalla sua bravura, dalla bellezza dei suoi pezzi. 
io ormai sono perduta, è già ora del mio prossimo ordine, delle tazzine da caffé...e chissà che riesca a conoscerla di persona la prossima estate!

Here my interview with julia ends, go and visit her shop. If you love ceramics, you'll fall in love with the beauty of her objects. I'm already lost and ready for my next order, coffee little cups...and really hope to be able to see her next summer in Scotland!

Ciao, 
alla prossima

27 gennaio 2016

Shoa. Sono una testimone anche io.

Il mio pensiero oggi non poteva non essere rivolto all'importanza della Memoria.
All'importanza di mantenere vivo un ricordo.

Mi sono chiesta spesso: posso considerarmi una testimone della Shoa?

No, non l'ho vissuta.
No, non sono una sopravvissuta.
No, non sono ebrea.
Si, l'ho studiata.
Si, il ricordo di ciò che ho imparato e studiato sulla Shoa è vivo dentro me.
Si, tutte le testimonianze che ho letto sono "mie", le posso raccontare a mia volta. Ne sono "testimone".

Un giorno che i veri testimoni dell'Olocausto ci avranno lasciato, resteranno le loro testimonianze, i loro racconti, è giusto che ci si faccia carico della loro storia, che si raccolga il loro monito e si continui a gridare ciò che è stato:
"meditate che questo è stato, vi comando queste parole, scolpitele nel vostro cuore....ripetetele ai vostri figli..." è il monito di Primo Levi, in "Se questo è un uomo"

Le ho scolpite dentro queste parole. Non le posso più scordare. 

Quando ho iniziato a interessarmi della Shoa, non avevo idea del suo significato, 
non avevo idea mi avrebbe devastato così come è stato. 
Non sono bastati 10, 50, 100 libri a fermare il mio stupore, lo sgomento e l' incredulità difronte a quanto leggevo. 
Mi ripetevo: "ma no, non è possibile sia successo questo", "non è possibile sia successo per mano di un popolo colto, un popolo simile al mio" e questo se lo chiedevano tutti, fino all'ultimo, la gente ha pensato e creduto che nulla di grave poteva succedere, non erta possibile...
Invece han preso dentro tutti, gente comune,  giovani pieni di vita, mamme coi bimbi piccoli,  donne innamorate,  padri e mariti, studenti, vecchi e disabili. Tutti.
 
Ci sono storie che non vorresti leggere mai, come quella del piccolo Sergio de Simone e dei venti bambini di Bullenhuser Damm, cui ancor oggi tante persone, attraverso indagini, ricerche e nuove testimonianze, cercano di dare un nome e un volto.
E' attraverso il lavoro dei testimoni, che questi bambini continuano a vivere, 
allora capite perché è importante sapere, conoscere.. 

***
Tre anni fa ad Amsterdam ho visitato la casa e il rifugio segreto di Anne Frank.

Non lo scorderò mai. Perché Anne è li, la puoi scorgere ovunque, la puoi immaginare seduta alla finestra a guardare il cielo da una fessura, la puoi immaginare allo scrittoio che non c'è più.


inevitabilmente pensi a cosa è stato, 
Assieme al rifugio segreto, non potrò più scordare un'enorme immagine che raffigurava il padre di Anne, Otto Frank, in piedi, al ritorno dai lager, unico sopravvissuto della sua famiglia, con lo sguardo fisso nel vuoto.


Vuoto. E' questo che si prova quando impari ciò che è stato, 

Oggi penso a chi è riuscito a sopravvivere alla barbarie nazista.
Capisco fin troppo bene perché in tanti abbiano taciuto per anni prima di sentirsi in grado di testimoniare.
Come potevi raccontare l'orrore senza senso? 
Come potevi far capire a uno "normale" che un altro "uomo normale" gli aveva tolto tutto, persino e soprattutto la dignità di potersi definire essere umano.

Vorrei pensare che l'uomo impara dagli errori e fa tesoro di ciò che è stato. 
Sono un'illusa lo so bene. Non sarà così. 
Ma nel mio piccolo alleno la memoria e questo fa si che per qualche secondo  migliaia di
 "sommersi" diventino "salvati"
e possano tornare idealmente a ridere, parlare e vivere, 
vivere, vivere nel cuore di ognuno di noi.

25 gennaio 2016

Stanze di luce - Shiny rooms {a lovely apartment in Sweden}

Sono proprio contenta di riuscire a tornare così presto, 
la scelta di non stilare la lista dei "buoni propositi" sta già dando i suoi frutti, 
certo, lo so solo io, ma lo vedrete anche voi..

Mentre preparo un'intervista coi fiocchi (post a breve)
e, a sorpresa, mi faccio intervistare per il Giornale di Sicilia, 
vi porto in Svezia, 
dove, si sa, regna indisturbata la luce, il bianco, 
le linee essenziali di un design moderno, pratico e chic.













credits: Eric Olsson

Buona giornata, 
a presto
English text: 
I'm so glad I can come back so soon, deciding not to make a public "2016 goals" list is already giving good results. Ok, I'm the only one who knows it, but you'll be able to see them too...

In the meantime, while preparing a fantastic interview (don't miss it in a few days) and, surprise, I'm intreviewed myself by the Giornale di Sicilia, I take you to Sweden, known for its shiny apartments, kingdom of white, modern design and essential lines, very practical and very chic.


18 gennaio 2016

Nordic style, the way I like it...

Buongiorno e ben arrivate, 
quando ho iniziato i lavori qui a casa, non avevo le idee chiare su come avrei arredato, sapevo che avrei cercato di dare un tocco molto diverso all'appartamento rispetto a prima e  che il mio bisogno di calma mi avrebbe portata a preferire uno stile essenzialmente bianco e nordico, lontano dallo stile colorato che mi aveva accompagnata per tanti anni.
Così ho optato per un pavimento chiaro (vedi post QUI) e 
ho volutamente lasciato tutte le pareti bianche.

Cercando ispirazione per la zona giorno, ho scovato un appartamentino chissà-dove in Svezia, che mi è piaciuto molto, pieno di luce, di design ma essenziale, e con una zona living molto carina










credits: stadshem

Mi piace tutto, ma se avete notato mancano ovunque i tappeti.
Ecco, io non ho ami amato molto i tappeti, ma nella zona living ce lo avrei anche messo...

tappeto si-tappeto no, questo è il dilemma!
Voi che ne pensate???

06 gennaio 2016

Questi giorni... these days

Questi giorni sono stati per me.
Non avendo fatto nemmeno un giorno di vacanza la scorsa estate, venivo da più di un anno di solo lavoro, tanto lavoro.
Il 22 dicembre, alla classica riunione di fine anno, ho presentato il nuovo sito della mia azienda, un lavoro immane, fatto da sola.
Un lavoro che ha preso, per mesi, tutti i miei weekend, tutti i miei pensieri, 
un lavoro di cui mi sono sentita oltremodo responsabile e che mi ha costretta a studiare cose che mai in vita mia avrei pensato di studiare... è proprio vero, non si finisce mai di imparare.

Un minuto dopo averlo consegnato, sono letteralmente crollata.
Potevo mettere finalmente un punto a lungo periodo in cui erano successe, lavorativamente parlando, tante cose: cambiamenti importanti, nuove responsabilità, fra mille difficoltà, anche emotive. 

Così questo periodo di vacanza l'ho speso per me. 
Per me e per i miei ragazzi. 
Restando in casa, rallentando i ritmi, dedicando del tempo a riordinare e a pensare a come arredare le tante stanze ancora sguarnite di mobili della "nuova"casa.

Ne ho approfittato per girare, fare lunghe passeggiate a Venezia, 
Padova, Treviso e Bologna.
Ho bevuto riviste come Flow, 
mentre Oriana Fallaci e il suo "La rabbia e l'Orgoglio" (che consiglio vivamente a tutti), mi facevano compagnia, 
ho ripreso in mano il vecchio buon Dickens e sto leggendo con piacere il suo sempre bello 
Oliver Twist.

Ho stilato liste su liste di buoni propositi, 
di cose da fare
di cose da vedere, 
di cose da leggere, 
di contatti da riprendere,
di pensieri da non fare.

Ma ho deciso di non dire niente.
voglio che il mio 2016 sia  fatto di FATTI e di poche parole.
Soprattutto voglio che il mio 2016 si svuoti di tutto ciò che non merita i miei pensieri e si riempia, il più possibile, di AMORE, di BELLEZZA, di crescita interiore. 
Vi lascio con alcuni scatti, di questi giorni di beato riposo.
A presto.

Bologna, Yankee Candle shop





 Treviso

credits: foto mie.

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